22 luglio 2024
Anthony Chavez
VP, Privacy Sandbox
Abbiamo sviluppato Privacy Sandbox con l'obiettivo di trovare soluzioni innovative che migliorino in modo significativo la privacy online, preservando al contempo un internet supportato dalla pubblicità che sostenga un ecosistema vivace di publisher, metta in contatto le attività con i clienti e offra a tutti noi l'accesso senza costi a un'ampia gamma di contenuti.
Nel corso di questo processo, abbiamo ricevuto feedback da un'ampia gamma di stakeholder, tra cui enti regolatori come la Competition and Markets Authority (CMA) e l'Information Commissioner's Office (ICO) del Regno Unito, editori, sviluppatori web e gruppi di standardizzazione, società civile e partecipanti al settore pubblicitario. Questi feedback ci hanno aiutato a creare soluzioni che mirano a supportare un marketplace competitivo e fiorente che funzioni per publisher e inserzionisti e a incoraggiare l'adozione di tecnologie che migliorano la privacy.
I primi test eseguiti dalle aziende di ad tech, inclusa Google, hanno indicato che le API Privacy Sandbox hanno il potenziale per raggiungere questi risultati. Inoltre, prevediamo che il rendimento complessivo utilizzando le API Privacy Sandbox migliorerà nel tempo man mano che l'adozione del settore aumenterà. Allo stesso tempo, ci rendiamo conto che questa transizione richiede un lavoro significativo da parte di molti partecipanti e avrà un impatto su publisher, inserzionisti e tutti coloro che sono coinvolti nella pubblicità online.
Alla luce di ciò, proponiamo un approccio aggiornato che dia più potere decisionale all'utente. Invece di ritirare i cookie di terze parti, introdurremo una nuova esperienza in Chrome che consente agli utenti di fare una scelta consapevole che si applichi alla loro navigazione web e che potranno modificare in qualsiasi momento. Stiamo discutendo di questo nuovo percorso con le autorità di regolamentazione e ci confronteremo con il settore man mano che lo implementeremo.
Man mano che questo processo va avanti, è importante che gli sviluppatori abbiano alternative che rispettino la privacy. Continueremo a rendere disponibili le API Privacy Sandbox e a investire in queste per migliorare ulteriormente la privacy e l'utilità. Intendiamo inoltre offrire controlli della privacy aggiuntivi, pertanto prevediamo di introdurre la protezione IP nella modalità di navigazione in incognito di Chrome.
Siamo grati a tutte le organizzazioni e a tutti gli individui che hanno collaborato con noi negli ultimi quattro anni per sviluppare, testare e adottare Privacy Sandbox. Man mano che finalizziamo questo approccio, continueremo a consultare la CMA, l'ICO e altre autorità di regolamentazione a livello globale. Non vediamo l'ora di continuare a collaborare con l'ecosistema nella prossima fase del percorso verso un web più privato.